
Dexlansoprazolo per GERD: funziona davvero meglio degli altri PPI?
Prendi un PPI e hai ancora bruciore, soprattutto la sera o di notte? Non sei il solo: una quota non piccola di persone con MRGE (GERD) resta sintomatica pur assumendo un inibitore di pompa protonica. Qui entra in scena il dexlansoprazolo, con un rilascio “a doppia onda” pensato per coprire le 24 ore senza incastrare la dose ai pasti. Ma è davvero un game changer o solo un PPI più comodo?
TL;DR
- Il dexlansoprazolo è un PPI a doppio rilascio: si può prendere senza pensare ai pasti e tende a coprire meglio le 24 ore, specie in chi ha sintomi serali/notturni.
- Negli studi guarisce l’esofagite erosiva in modo non inferiore ad altri PPI e riduce bruciore e rigurgito; in alcuni sottogruppi migliora la notte rispetto a dosi singole tradizionali.
- Dosi tipiche: 60 mg/die per 8 settimane (guarigione), poi 30 mg/die mantenimento; 30 mg/die per MRGE non erosiva. Sempre con supervisione medica.
- Rischi sovrapponibili agli altri PPI: cefalea, diarrea; a lungo termine usare la dose minima efficace e rivedere periodicamente l’indicazione.
- Non sempre è disponibile o rimborsato in tutti i Paesi europei; alternative valide esistono (ottimizzazione del PPI attuale, H2 serali, alginati, opzioni chirurgiche selezionate).
È davvero un cambio di gioco? Cosa aspettarsi (e cosa no)
Se quello che cerchi è “zero bruciore” con una sola capsula presa quando ti va, il dexlansoprazolo ha una carta unica: il rilascio duale (due picchi di assorbimento a distanza di ore) che estende la soppressione acida durante tutta la giornata. Questo aiuta specie quando la routine dei pasti è irregolare o quando i sintomi riaffiorano a fine giornata.
Detto questo, non è magia. Nelle prove cliniche di fase III ha guarito l’esofagite erosiva con tassi simili ai migliori PPI tradizionali. Sui sintomi, diversi studi hanno mostrato più giorni e notti senza bruciore rispetto al placebo e, in alcune analisi, un vantaggio su sintomi notturni rispetto a dosi singole prese la mattina di PPI classici. Ma non schiaccia sempre la concorrenza testa a testa: spesso è “non inferiore”, talvolta un po’ meglio per comodità e copertura oraria.
Il punto quindi non è “più potente in assoluto”, ma “potente come i migliori, con una gestione più flessibile” - che nella vita reale conta parecchio. Le linee guida americane (ACG 2022) ricordano che la prima mossa resta ottimizzare il PPI che già usi (timing pre-pasto, aderenza, dose). Se dopo l’ottimizzazione restano sintomi serali/notturni, dexlansoprazolo è una mossa pratica da considerare.
Come funziona e cosa lo distingue dagli altri PPI
I PPI bloccano la pompa protonica dello stomaco (H+/K+ ATPasi). La differenza del dexlansoprazolo è la tecnologia di rilascio: due popolazioni di microgranuli si dissolvono in punti diversi dell’intestino, dando due “onde” di farmaco a distanza di ore. Risultato: un profilo di soppressione acida più disteso nell’arco delle 24 ore, con meno dipendenza dall’orario dei pasti.
Punti chiave che lo distinguono:
- Assunzione svincolata dai pasti: utile se mangi a orari variabili o salti la colazione.
- Copertura serale/notturna: spesso migliore con una sola dose al giorno.
- Forme disponibili: capsule a rilascio ritardato (30 e 60 mg) e in alcuni mercati compresse ODT (dispersibili).
Cosa non cambia: è comunque un PPI, con la stessa logica di impiego e un profilo di sicurezza simile alla classe. Non sostituisce l’ottimizzazione dello stile di vita, né risolve cause non acido-correlate (ipersensibilità esofagea, disturbi della motilità, ecc.).
Efficacia: cosa dicono gli studi e per chi funziona meglio
Le domande più oneste sono due: guarisce l’esofagite? e fa sentire meglio nel quotidiano? Le risposte, dai trial registrativi e studi successivi, sono queste:
- Guarigione dell’esofagite erosiva (EE): dexlansoprazolo 60 mg una volta al giorno ha mostrato tassi di guarigione a 8 settimane sovrapponibili a PPI come lansoprazolo, con non inferiorità statistica (es. Katz et al., 2009; D’Onofrio et al., dati di registro). Molti pazienti guariscono tra la 4ª e l’8ª settimana.
- Mantenimento: 30 mg/die mantiene la guarigione e riduce le recidive dei sintomi rispetto al placebo su 6 mesi.
- MRGE non erosiva (NERD): 30 mg/die migliora bruciore/rigurgito vs placebo, con più giorni liberi da sintomi.
- Sintomi notturni: in analisi dedicate, più notti senza bruciore rispetto al placebo e benefici clinicamente rilevanti in pazienti con sintomi serali persistenti nonostante un PPI assunto al mattino.
Qual è il profilo del paziente che tipicamente ne trae di più? Chi:
- ha sintomi serali/notturni pur con PPI al mattino e timing corretto;
- salta spesso la colazione o non riesce a prendere i PPI 30-60 minuti prima del pasto;
- ha ricadute di bruciore verso tardo pomeriggio/sera;
- ha necessità di una dose/die semplice, senza vincoli con i pasti.
Fonti autorevoli: informazioni di prescrizione approvate dall’ente regolatorio (scheda tecnica), linee guida ACG 2022 su GERD, revisioni narrative su PPI a rilascio duale pubblicate su riviste gastroenterologiche tra 2010 e 2022. Le cifre variano da studio a studio, ma il quadro che emerge è coerente: efficacia di classe, con un vantaggio pratico sulla copertura oraria.
Parametro | Dexlansoprazolo | Omeprazolo | Esomeprazolo | Rabeprazolo |
---|---|---|---|---|
Assunzione rispetto ai pasti | Indifferente | 30-60 min prima del pasto | 30-60 min prima del pasto | 30-60 min prima del pasto |
Tecnologia di rilascio | Doppio rilascio ritardato | Rilascio ritardato | Rilascio ritardato | Rilascio ritardato |
Durata soppressione acida (24h, dose singola) | Estesa, con 2 picchi di esposizione | Buona ma più dipendente dal pasto | Alta e stabile | Alta, insorgenza rapida |
Dosi tipiche GERD | 30-60 mg QD | 20-40 mg QD | 20-40 mg QD | 20 mg QD |
Evidenza su sintomi notturni | Buona, in sottoanalisi dedicate | Variabile | Buona | Buona |
Forme alternative (ODT/solubili) | ODT disponibile in alcuni mercati | Sì in alcuni mercati | Limitate | Limitate |

Uso pratico: dosi, come prenderlo, errori da evitare
Schema di impiego (secondo scheda tecnica e pratica clinica):
- Esofagite erosiva (guarigione): 60 mg una volta al giorno per 8 settimane.
- Mantenimento della guarigione e controllo bruciore: 30 mg una volta al giorno (durata a discrezione clinica, spesso 6 mesi o più con rivalutazione periodica).
- MRGE non erosiva: 30 mg una volta al giorno per 4 settimane; proseguire se serve, previo controllo medico.
Come prenderlo bene:
- Orario flessibile: scegli un orario che puoi rispettare ogni giorno (mattino o sera va bene).
- Con o senza cibo: non fa differenza; bevi un bicchiere d’acqua.
- Capsule: deglutiscile intere; in caso di difficoltà, puoi aprirle e cospargere i granuli su un cucchiaio di purea morbida (verifica sulla scheda del prodotto in tuo possesso).
- ODT (se disponibile): lascia sciogliere sulla lingua e deglutisci.
Errori da evitare:
- Saltare giorni: la protezione cala; imposta un promemoria.
- Interrompere bruscamente dopo uso prolungato: può comparire ipersecrezione di rimbalzo (bruciore per qualche giorno/settimana). Scala la dose o passa a giorni alterni con supporto del medico.
- Usarlo per mascherare campanelli d’allarme: disfagia, calo di peso, anemia, vomito ricorrente, sangue nelle feci richiedono valutazione urgente.
Pro tip: se i sintomi sono soprattutto notturni, prendi la dose la sera. Se sono più mattutini, al mattino. Con il dexlansoprazolo non devi allinearlo ai pasti, quindi puoi davvero “tagliare” il bruciore sul suo orario peggiore.
Sicurezza, interazioni, costi e alternative credibili
Effetti indesiderati comuni (di solito lievi): cefalea, diarrea/stitichezza, dolore addominale, flatulenza, nausea. In caso di diarrea severa e persistente, contatta il medico (raro rischio infettivo).
Uso prolungato: i PPI, come classe, sono stati associati a ipomagnesemia, carenze di B12/ferro, fratture, infezioni enteriche e renali. Le linee guida ACG e AGA ricordano che molte associazioni sono deboli e non necessariamente causali. Il principio pratico resta: usa la minima dose efficace, rivedi periodicamente l’indicazione, monitora se hai fattori di rischio (anzianità, osteoporosi, terapia diuretica).
Interazioni:
- Clopidogrel: i PPI possono teoricamente ridurre l’attivazione via CYP2C19. Dati specifici su dexlansoprazolo non mostrano un effetto clinicamente rilevante come con omeprazolo/esomeprazolo, ma in chi ha alto rischio trombotico serve valutazione cardiologica.
- Antivirali, antifungini, farmaci che richiedono pH acido per l’assorbimento (es. ketoconazolo): l’efficacia può cambiare.
- Anticoagulanti e antiepilettici: verifica interazioni individuali sulla scheda tecnica o con il farmacista.
Alcol e caffè: non sono controindicati in assoluto, ma possono peggiorare il bruciore. Testa la tua tolleranza e riduci se noti correlazione.
Costi e reperibilità (2025): in Nord America sono disponibili generici a costi variabili; in Europa la disponibilità cambia molto per Paese e talvolta non è rimborsato o non è distribuito. Verifica con la tua farmacia/ASL. Se non reperibile, si può:
- Ottimizzare il PPI in uso (timing, dose, assunzione serale se sintomi notturni).
- Passare a un PPI con profilo simile di copertura (esomeprazolo, rabeprazolo) o a dose frazionata (mattino + pre-cena).
- Aggiungere un H2 antagonista la sera per un breve periodo (tachifilassi possibile dopo poche settimane).
- Usare alginati post-pasto e a letto (utile per rigurgito e “splash” acido).
- Valutare opzioni anti-reflusso non farmacologiche (dimagrimento, rialzo testata del letto, timing dei pasti) o, nei casi selezionati e documentati, procedure come fundoplicatio o dispositivo magnetico LINX.
Checklist rapida, scenari e decisioni pratiche
Checklist prima di cambiare terapia:
- Hai preso il PPI attuale 30-60 min prima del pasto principale per almeno 2-4 settimane?
- I tuoi sintomi sono soprattutto serali/notturni?
- Hai escluso red flags (disfagia, anemia, calo ponderale, sanguinamento)?
- Assumi farmaci che interagiscono con i PPI?
- Hai provato a ridurre pasti tardivi, alcol serale, cioccolato/menta e a rialzare la testata del letto?
Se persisti con sintomi nonostante il “timing perfetto” e le misure di base, il dexlansoprazolo è un’opzione semplice da testare per 4-8 settimane. Ecco un percorso in 5 mosse da concordare con il medico:
- Passa a dexlansoprazolo 30 mg/die (NERD) o 60 mg/die (EE sospetta/diagnosticata) all’orario più critico per i tuoi sintomi.
- Usa un diario dei sintomi (0-10) con fasce orarie e cibi assunti; nota le notti senza bruciore.
- Se dopo 2 settimane c’è beneficio parziale, prosegui fino a 4-8 settimane e valuta l’up/down titration con il medico.
- Se i sintomi sono soprattutto notturni residui, valuta un breve add-on serale con H2 (2-4 settimane) o alginato.
- Se non c’è risposta, programma approfondimento: pH-impedenziometria, manometria, endoscopia, test H. pylori se indicati.
Best for / Not for:
- Indicato per: MRGE con sintomi serali/notturni, routine dei pasti irregolare, necessità di una dose/die svincolata dai pasti.
- Meno adatto da solo per: dolore toracico atipico non indagato, sospetto di motilità esofagea alterata non acido-correlata, pazienti con interazioni critiche (valutare caso per caso).

Domande rapide (FAQ)
- Posso prenderlo con antiacidi o alginati? Sì, al bisogno. Distanzia gli antiacidi di 2-3 ore se possibile.
- Meglio mattino o sera? Scegli l’orario in cui i tuoi sintomi “picchiano” di più. Per notturni, spesso è meglio la sera.
- Quanto ci mette a fare effetto? Molti sentono sollievo entro pochi giorni; la massima efficacia si vede entro 1-2 settimane.
- Posso usarlo in gravidanza? I PPI hanno un buon profilo di sicurezza in gravidanza, ma il dexlansoprazolo ha meno dati rispetto a omeprazolo/lansoprazolo. Parla con ginecologo/medico.
- È adatto per uso “al bisogno”? Non è l’ideale. Lavora meglio con assunzione quotidiana costante; per uso saltuario meglio antiacidi o alginati.
- Se sto già prendendo un PPI due volte al giorno? Se la doppia dose funziona e la tolleri, puoi proseguire. Se cerchi semplificazione o copertura più omogenea, valuta un passaggio a dexlansoprazolo QD o BID sotto guida medica.
- Interferisce con esami del sangue o respiro per H. pylori? Come gli altri PPI, può falsare i test H. pylori; sospendi per il tempo raccomandato dal laboratorio/medico prima del test.
Riferimenti sintetici per chi vuole approfondire: scheda tecnica del medicinale (ente regolatorio), linee guida ACG 2022 su GERD, Katz PO et al. (trial su dexlansoprazolo in EE), studi su sintomi notturni con PPI a rilascio duale, raccomandazioni AGA sull’uso a lungo termine dei PPI.
Prossimi passi
- Se hai bruciore nonostante un PPI “ben preso”, parla con il medico di un trial di dexlansoprazolo 4-8 settimane.
- Imposta un diario dei sintomi e identifica i trigger serali (pasti tardivi, alcol, cioccolato, menta, porzioni grandi).
- Rialza la testata del letto di 10-20 cm; evita di sdraiarti nelle 3 ore dopo cena.
- Rivedi la terapia ogni 8-12 settimane: puoi ridurre la dose? Puoi passare a “on-demand” in stagioni migliori?
- Se i sintomi non rispondono o hai segni d’allarme, programma una valutazione specialistica con endoscopia e test funzionali.
Troubleshooting rapido per scenari comuni
- Sintomi peggiori la sera: sposta la dose a dopo il rientro, mantieni pasti leggeri e anticipati, aggiungi alginato a letto per 1-2 settimane.
- Risveglio notturno con bruciore: verifica cena (grassi, alcol), rialzo letto, valuta H2 la sera per breve periodo.
- Nessun miglioramento a 2 settimane: controlla aderenza, valuta interazioni (es. antiacidi troppo vicini), parla col medico per up-titration o esami.
- Dolore toracico atipico: non autogestire. Escludi cause cardiache prima di attribuirlo al reflusso.
- Intolleranza gastrointestinale: prova a cambiare orario o passare a un altro PPI; segnala eventi avversi significativi.
Messaggio finale pratico: il dexlansoprazolo raramente “spezza le regole” del GERD, ma spesso spezza le scuse che abbiamo per non prendere i PPI al momento giusto. Per molti, questa semplicità fa tutta la differenza.
Mirko Vukovic
Lavoro nel campo farmaceutico da oltre dieci anni, specializzandomi nello sviluppo e nella ricerca di nuovi medicinali. Sono appassionato di divulgazione scientifica e mi piace scrivere articoli per aiutare le persone a capire meglio il funzionamento dei farmaci. Collaboro con alcune riviste di settore e partecipo regolarmente a eventi di formazione sanitaria. Credo molto nell'importanza dell'informazione corretta in ambito medico.
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