Reflusso gastroesofageo: tutto quello che devi sapere
Il reflusso gastroesofageo (RGE) è quell’infastidimento che ti fa sentire il bruciore in petto dopo un pasto. Non è solo fastidio: può compromettere il sonno, l’energia e la tua voglia di mangiare. In questa pagina trovi le informazioni più utili per capire perché succede e cosa puoi fare subito per migliorare.
Come riconoscere il reflusso gastroesofageo
Il primo passo è capire se quello che provi è davvero reflusso. I segnali più comuni sono:
- Bruciore retrosternale, tipicamente dopo i pasti o quando ti sdrai.
- Rigurgito di cibo o liquidi acidi fino alla gola.
- Gola irritata, tosse secca o raucedine, soprattutto al mattino.
- Sensazione di nausea o gonfiore addominale.
Se questi sintomi compaiono più di due volte a settimana, è il caso di parlare con il tuo medico. A volte il reflusso può mimare altre patologie (es. gastrite), quindi una diagnosi precisa è fondamentale.
Strategie efficaci per tenere a bada il reflusso
Ci sono tre gruppi di azioni che possono fare la differenza: alimentazione, abitudini quotidiane e, se serve, farmaci.
Alimentazione: riduci cibi ricchi di grassi, cioccolato, agrumi, pomodori, peperoncino e bevande gassate. Preferisci pasti leggeri, distribuiti in 5‑6 piccoli ingestioni al giorno. Mangia lentamente e mastica bene; questo aiuta lo sfintere esofageo a chiudersi correttamente.
Abitudini: evita di sdraiarti subito dopo aver mangiato; attendi almeno 2‑3 ore. Solleva la testa del letto di 10‑15 cm se il bruciore si manifesta di notte. Perdere peso, se sei sovrappeso, riduce la pressione intra-addominale e quindi il rischio di reflusso.
Farmaci: gli inibitori della pompa protonica (IPP) come omeprazolo o pantoprazolo sono gli più usati per ridurre l’acido gastrico. Gli antiacidi da banco (es. carbonato di calcio) possono dare sollievo rapido, ma non risolvono il problema a lungo termine. Sempre sotto consiglio medico, perché un uso prolungato può avere effetti collaterali.
Se hai sintomi persistenti, potresti provare anche rimedi naturali: una tazza di acqua tiepida con un cucchiaino di aceto di mele diluito, oppure una tisana di camomilla dopo i pasti. Queste pratiche non sostituiscono la terapia, ma possono ridurre il fastidio.
Ricorda che ogni corpo reagisce in modo diverso. Prova a tenere un diario alimentare per capire quali cibi scatenano il reflusso. Con le giuste modifiche, la maggior parte delle persone riesce a tenere i sintomi sotto controllo e a vivere senza il fastidio del bruciore.

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